APOKALUYIS-IWANNOU
kai poiei pantaV touV mikrouV kai
touV megalouV kai touV plousiouV
kai touV ptwcouV kai touV
eleuqerouV kai touV doulouV ina
dwsin autoiV caragma epi thV ceiroV
autwn thV dexiaV h epi to metwpon
autwn
kai ina mh tiV dunhtai agorasai h
pwlhsai ei mh o ecwn to caragma to
onoma tou qhriou h ton ariqmon tou
onomatoV autou
wde h sofia estin o ecwn noun
yhfisatw ton ariqmon tou qhriou
ariqmoV gar anqrwpou estin kai o
ariqmoV autou exakosioi exhkonta
ex
APOCALYPSIS IOANNIS - Vulgata
13:16 et faciet omnes pusillos et magnos et divites et
pauperes et liberos et servos habere caracter in dextera manu
aut in frontibus suis
13:17 et ne quis possit emere aut vendere nisi qui habet
caracter nomen bestiae aut numerum nominis eius
13:18 hic sapientia est qui habet intellectum conputet
numerum bestiae numerus enim hominis est et numerus eius
est sescenti sexaginta sex
Revelation 13 - Parallel Greek New Testament - HTML Bible by johnhurt.com
APOCALISSE di GIOVANNI [trad. in sito]
[16] E fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte;
[17] e che nessuno possa comprare o vendere se non chi avrà tale impronta, [cioè] il nome della bestia o il numero del suo nome.
[18] Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento computi il numero della bestia; giacché è numero d`uomo: e quel numero è seicento-sessanta-sei.
Un passaggio profetico che si avvera: questa ‘pagina di storia’ svela in modo esatto e conclusivo il nome che corrisponde a quel numero, affinché coloro che dimorano nel giusto, quando verrà il momento possano salvaguardare se stessi e i loro cari.
Riesamina e collega tre eventi fondamentali nel cammino dell´umanità, così come risultano tracciati da duemila anni nel testo dell´Apocalisse, e da una successiva profezia, cercando di far chiarezza su concetti che – pur estranei alla mentalità corrente e senza allargarsi su certi presupposti teologici artificiosi e per lo più privi di fondamenta oggettive – rilevano nei fatti, negli accadimenti e dunque con ogni probabilità nel prossimo futuro degli esseri umani, credenti o meno che siano.
Si tratta di 3 capisaldi della Rivelazione, che nel caso di specie ha investito un processo informativo di natura trascendente, interdimensionale e potente, in grado di infondere ad una mente umana ricettiva e predisposta, conoscenze che da sola non potrebbe raggiungere, con chiarezza più che sufficente a trascriverle riportandole in modo indelebile; un fenomeno questo non lontano da esperienze verificate anche in ambito scientifico.
Speciale dunque non è tanto la visione, quanto i contenuti che oltrepassano il presente e che, nella conoscenza superiore di un Essere di Luce, possono spaziare di secoli e millenni, avanti o indietro nel tempo (lo stesso ‘tempo’ la cui nozione scientifica è assai contestata e dibattuta, a livello astrofisico etc.).
A tali contenuti si può prestare fede o meno in un certo arco di tempo, non disponendo che di un´unica fonte d´informazione e nessuna riprova; si corre anzi il rischio di vederli strumentalizzati da chi ne trae il proprio potere e profitto, a scapito di chi si fida.
Ma quando gli eventi predetti cominciano a prender corpo, le cose cambiano e la consapevolezza si risveglia alla realtà; o almeno dovrebbe, poiché i condizionamenti affondano radici profonde nella sfera emotiva e nel subconscio, in certi casi inestirpabili.
Sto aggiungendo questa introduzione per sintetizzare la dinamica di lettura, e invece rischio di dilungarmi. I tre capitoli sono dunque:
- l´Apocalisse in sé, prevista come punto d´arrivo, il terminale di 2000 anni di evoluzione/involuzione; diciamo un giro di boa di portata planetaria, anche astrofisica, intrinseco ai processi interni della storia umana.
È una scadenza verosimilmente connessa alla durata del papato, descritta dalle profezie di S. Malachia; all´avvento dell´antiCristo ed al ritorno di Cristo stesso alla volta della Terra
Ciò che – chiariamolo subito – non implica affatto un ritorno in carne ed ossa, di per sé poco significativo, se non inadeguato all´odierna dimensione mondiale.
Sarebbe anzi il caso di riflettere attentamente sull´importanza primaria di una Sua presenza energetica ed interdimesionale, di un livello tale da poter dirimere le sorti di un pianeta che è quasi allo sfascio.
Lo so che non è un concetto comunemente accessibile, ma è così che funziona. Coloro che rifiutano questa possibilità dovrebbero chiedere a se stessi su quali basi poggino le loro certezze, datosi che non ragionano per diretta esperienza, ma solo per un sentito dire – e da chi? – echeggiato per secoli nelle forme più disparate e convenienti.
- dette profezie di S.Malachia, che preannunciano la sequenza di 112 papi, l´ultimo dei quali come il perno della prova di banco per l´Umanità.
Esso appare collegato alla comparsa della Bestia 666, a tribolazioni che precedono la distruzione di Roma ed al Giudizio finale.
- il ritorno di Cristo, anch´esso atteso dalle Scritture tradizionali, che si è verificato dal 1998 al 2007 ed ha preso forma di un dettato agli umani in almeno 9 LETTERE fondamentali, seguite da altre comunicazioni e suggerimenti più o meno periodici.
La Sua Voce potrà udirla chiunque sia ben disposto, poiché è la ratio del Suo ritorno ed è la sola via di uscita dalla peggiore delle sorti. Stranamente, sono i credenti quelli che la sentono di meno.
La chiesa zero, il che è fortemente indicativo.
In un dettato successivo, Gesù CRISTO riassumerà così la Sua VERA Missione:
"
Io so quanto è difficile la vostra vita. Quando discendo dalle altezze della Gioia spirituale per entrare in contatto con le vibrazioni terrene, avverto io stesso i cambiamenti di coscienza nel mio intimo e sento la pressione delle pesanti, opprimenti vibrazioni ed i vostri pensieri sulla mia anima.
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Quando venni sulla Terra duemila anni fa, la mia Missione era illuminare le menti degli uomini che avevano accolto e fatto propria una religione in parte pagana, in parte mistica. Gli uomini che se ne erano così imbevuti, erano arroganti e convinti di essere il popolo scelto di un Dio - Geova - in cui credevano ardentemente, ma che non esisteva.
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I loro profeti parlavano della loro percezione mistica di una certa Coscienza spirituale trascendente. Usavano un linguaggio immaginifico per descrivere questo DIO. Creavano immagini mentali di grandezza e di magnificenza. E così producevano l’effetto desiderato di controllare la gente tramite la paura di rappresaglie da parte del Cielo, sotto forma di perdite personali, malattie, privazioni, pestilenze e disastri climatici.
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Lo scopo a monte della mia vita, come Gesù, in Palestina, era di insegnare agli Ebrei che la loro percezione del proprio CREATORE era totalmente sbagliata. Ma la loro devozione fanatica alle loro preziose credenze religiose era impenetrabile e di conseguenza, invece di conseguire i miei fini sulla Terra, a causa di esse io fui crocifisso.
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Non è possibile per me ritornare sulla Terra in alcuna forma, né come un bambino, che non potrebbe contenere le mie potenti vibrazioni, né come un Essere Celestiale. Le moltitudini non sarebbero in grado di vedermi. Proprio come ci sono delle cose che gli animali vedono e sentono, ma che sono invisibili all'occhio umano, così io rimarrei invisibile agli uomini che si trovano su una lunghezza d’onda terrena.
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Di conseguenza, ho dovuto preparare la mente di un’anima evoluta, che ha assunto veste umana per portare il mio messaggio alla Terra. Coloro i quali sono abbastanza sviluppati spiritualmente per sentire – sentiranno. Coloro che ancora non sono pronti, non sentiranno e non saranno in grado di ricevere – in questo tempo attuale. Ma tutti gli uomini sono nel cammino ascendente, che alla fine condurrà ai più elevati regni Celesti. …
| trad. da Articles.pdf - created: 2011051213043502'00'
Vorrei aggiungere, per chi è appena spettatore, che tutto ciò non comporta credulità, bensì sperimentazione diretta e individuale, seguendo il contenuto delle 9 L ETTERE; dopodiché ognuno rimarrà libero di maturare una sua opinione.
Pretendere di esprimerla prima invece ha davvero poco senso.
Conosci qualcuno in grado di porti in salvo dal peggio che si sta delineando con sempre maggiore evidenza? o non vuoi fidarti di Colui che ha avuto il coraggio di affrontare la sua morte umana su una croce, pur di farti giungere a capire la verità? Egli è già al nostro fianco, ma chi intende cavarsela dovrà aprire gli occhi e l´orecchio interiore: sulle Sue 9 LETTERE.
Per quanto verrà esaminato in seguito, il punto più significativo di tale evento sta nel suo costituire un preciso riferimento temporale – da secoli evidenziato a 360° – rispetto al momento del Giudizio nonché agli ultimi passaggi del papato.
Con un caloroso invito a cancellare dalla mente fin da ora ologrammi cattolici insensati come la fine del mondo (quale?), la fine dei tempi (quali?), il Giudizio universale con resurrezione della carne etc..
Sono tutte fandonie prive di senso; nel migliore dei casi nozioni adulterate. Tutti i ‘tempi’, come ciò che ha un inizio, hanno una fine; ma non è la fine di tutto!
Le sole risposte veritiere si trovano enunciate nelle 9 LETTERE, da parte di Chi le possiede.
Detti tre punti concorrono alla comprensione di un quadro unico, sia per lo sviluppo che per l´esito, rispetto al quale ciascuno verrà posto in grado di scegliere in quale direzione muoversi e con quale campo energetico-vibratorio sintonizzarsi; e non si tratta solo di accendere la radio…
Forse un intermezzo di sintesi aiuterà chi va di corsa
- era atteso il ritorno di Cristo, ed è ritornato
con parole chiare, dopo un ineguagliabile preavviso da prime pagine
- dei papi – secondo certe fonti ispirate – ne sono stati elencati 112 in tutto, con
specifiche a dir poco predefinite, e siamo al 112°
- l'ultimo è l'antiCristo ufficiale, e il suo nome corrisponde al numero della bestia, [de]scritto da 2000 anni con pesantissimi annessi e connessi
- lo scrivente ha potuto disvelarlo – secondo l'invito e i dettami esplicitati nella Rivelazione-Apocalisse – con certezza
matematica; ma non l'ha inventato: unico in un contesto che da secoli è sotto i riflettori, l´algoritmo di calcolo è implicito, ed è quello.
- ne può derivare che a questo punto inizia, o peggio procede il conto alla rovescia; in tal caso, forse in poco più di due anni (vedi sotto – ma i riferimenti temporali della Scrittura non sono facili da decifrare) potremmo trovarci costretti a delle scelte drastiche. In base a queste interagiremo, qualunque sia il momento, direttamente con il nostro futuro; ciascuno con sua responsabilità.
Potrete sempre provare – se vi riesce – a considerarla, o farla considerare, una bufala.
Oppure sentite quello che ha da dirvi, nella pagina 127 riprodotta dalla Sua IV LETTERA |
Visione di Malachia
(un clic per vedere la figura intera)
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9 SECOLI FA, PAPA INNOCENZO II CONVOCÒ A ROMA L'ARCIVESCOVO [S.]MALACHIA PER AGGIORNARE IL VATICANO SULLA SUA DIOCESI IN IRLANDA DEL NORD.
DOPO UN ARDUO VIAGGIO FINO A ROMA, MALACHIA DIEDE PIENO RESOCONTO.
AL MOMENTO DI LASCIARE ROMA PER RITORNARE ALLA SUA CHIESA, MALACHIA EBBE QUELLA CHE DESCRISSE COME UNA VISIONE FRENETICA, SE NON ALLUCINANTE.
RICEVETTE IN TAL MODO LE INDICAZIONI SIMBOLICO-DESCRITTIVE PER CIASCUN PAPA A VENIRE, E IN PROGRESSIONE, DA INNOCENZO II FINO AL PAPA FINALE, DEFINITO ‘PETRUS ROMANUS’ NELLA PAGINA SOPRA RIPRODOTTA.
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È una pagina del “Lignum Vitae” pubblicato da Arnoldo Wion nel 1595; come tale oggetto di studi, pareri e contestazioni, valevoli a sostenere o invalidare certe informazioni a seconda della loro opportunità storica e temporale.
Se non è dimostrato che sia stato Malachia a stendere la lista, è assai poco probabile che qualcuno l´abbia fatto molti secoli dopo nella persona di un noto falsario umbro, tale Alfonso Ceccarelli, intorno al 1590.
Solo l’Enciclopedia Cattolica si è presa la libertà di attribuire ad un falsario capacità profetiche tali da individuare caratterizzando nuovi secoli di papato per singoli individui in sequenza coerente, prima che nascessero e venissero eletti con determinati attributi; più ancora, di stabilirne il numero chiuso. Ma è comprensibile che anche una siffatta coltura ecclesiastica faccia scongiuri.
Per quanto si possa dibattere sull´accuratezza dei motti impiegati, sarebbero più difficili da spiegare certe corrispondenze che non un´effettiva rivelazione, che non sarebbe la prima soprattutto in ambito mistico-religioso.
L´ipotesi più realistica resta, a mio avviso, quella di un´autentica premonizione insufflata dall´Alto, proprio per offrire un preciso ed attendibile excursus non tanto dell´arco di durata del papato, quanto della sua decadenza e del fatidico declino e fine; una relazione verosimilmente alterata e sostituita secondo lo stile e gli interessi di governo temporale, lasciando però intatte alcune voci non utilizzabili (o intoccabili, stante la finalità della visione).
Non occorrerà sperdersi in siffatte diatribe riguardo all´attuale contesto – chi lo desidera troverà ampia trattazione in rete – non foss´altro perché le descrizioni emblematiche degli ultimi papi corrispondono abbastanza bene da non concedere appigli scontati per rigettarle. Eventuali ritocchi, che possano aver interessato la storiografia dei secoli passati, non potevano inoltrarsi a ragion veduta fin´oltre il 2000. Quindi è doppiamente lecito riferirsi a quel che ci è pervenuto.
Chi amasse sbizzarrirsi nei 111 dettagli, ne troverà qua una certa documentazione (non senza qualche immancabile facezia e gioco di parole).
Gli è che la visione di Malachia registrò 112 papi, dei quali il papa attuale di nome Francesco è l'ultimo, cioè 112º.
Non sorprende dunque il suo presentarsi dicendo “vengo dalla fine del mondo” e nemmeno il fatto che:
Insiste, e dunque verrebbe da dire che ‘lo sa’!
Anche se questo gli serve per dirottare l'attenzione su ISIS; di cui però basta considerare che svolge la sua azione con un manifesto dichiarato, senza ingannare nessuno sul suo intendimento, che non è mascherarsi da Cristo. In nome del quale, conflitti, deportazioni e sterminio hanno colorato tutta la nostra storia, con la Chiesa in testa.
Dunque ISIS non può avere niente a che vedere con la Bestia; dei fatti più cruenti, sono mutate solo le tecnologie.
- Particolare quanto meno curioso, San Francesco d'Assisi nacque con il nome di Giovanni (di cui – se non ricordo male, secondo la capacità di lettura dell´Akasha (memoria eterica planetaria), di Daniel Meurois-Givaudan – pare sia stato la reincarnazione).
Sì, davvero curioso: il monumento a San Francesco d'Assisi (1181-1226, entrambe le date con totale numerologico 11), sulla piazza di Porta S. Giovanni a Roma è stato inaugurato nel 1927 al settimo centenario della morte del Santo; ed è rappresentato con le braccia levate in alto ed i palmi delle mani rivolti in direzione della basilica di S. Giovanni,
Se non fosse per le braccia alzate, la solennità della statua rammenterebbe quella del Cristo sul Corcovado di Rio de Janeiro.
- Sottolineo ciò, sapendo che tra pochi paragrafi diverrà difficile sottrarsi all´evocazione rappresentata dal binomio Giovanni-Francesco, come Alfa ed Omega nel rapporto degli attori di Rivelazione ed Apocalisse finale.
Nondimeno, dal primo Pietro all´ultimo Petrus si ravvisano l´Alfa ed l´Omega dell´organico ecclesiastico;
e se vi è qualcosa che separa i primi 111 [papi] – un numero fatidico, come e più dell´ormai noto Fattore 11 – dal 112º: è proprio la seconda venuta del Cristo, che darà séguito al tempo di un drammatico decisivo confronto, derivante dalla presenza annunciata dell´antiCristo, la BESTIA dell´Apocalisse. Tanto per inquadrare una certa cronologia,
Il resoconto della visione recita esplicitamente:
“In prosecuzione extrema Santa Romana Ecclesia sedebit”.
La frase è situata, forse volutamente, tra ‘Gloria olivæ’ e ‘Petrus Romanus’; ed è terminata da un punto [.] ben distinguibile da una virgola. Potrebbe anche indicare il cardinale camerlengo, che ricoprì la Sede Vacante seguita all'abdicazione di Benedetto XVI il 28 febbraio 2013. Il suo nome è PIETRO Tarcisio Bertone nato a ROMANO Canavese … ciò che potrebbe tradire una fugace sovrapposizione della sua funzione transitoria con l´insediamento del nuovo Papa.
Altre ipotesi tendono ad inquadrare il sinonimo (Petrus [romano], l´ultimo dei papi così come il primo: Alfa ed Omega – o ancora rif. al nome originale [S.]Francesco di Pietro, patrono di Roma), ma non importa; se anche il dettaglio può apparire controverso, prevalgono le rispondenze di una visione articolata a tal punto, con un anticipo di nove secoli; e forse ciò che ancora non è palese lo diverrà presto.
Ciò che ho da dire infatti scavalca definitivamente ogni potenziale dibattito.
Prosecuzione estrema del papato comunque, e non persecuzione, come taluni hanno preferito interpretare nonostante il palese nonsenso;
tant´è che conclude la rassegna la parola Finis (e non ‘Amen’).
Un termine questo, a sua volta enfatizzato da molti, ma che ha motivo di riferirsi alla lista in sé stessa, nella specie alla "prosecutio" del papato; una dichiarazione esplicita (proprio perché inattesa secoli fa) che esso sarebbe giunto al suo capolinea con il 111° pontefice; per poi scoprire le carte all'ora dell'antiCristo.
Le dimissioni del 111º papa "Gloria olivæ", identificato senza riserve come Benedetto XVI, non appaiono solo personali, ma potrebbero essere – a posteriori ed a ragion veduta, come appureremo – considerate significative di una sorta di dismissione di tutto il papato.
Il che non ha impedito la posa sul Web di “Sconvolgenti dichiarazioni di Ratzinger sulla Chiesa”, discutibili per la voce comprensibilmente contraffatta, ma prive di veruna smentita, mentre paiono enunciare più verità che menzogne (un´usanza alquanto insolita).
il ritorno di Cristo
Contrassegnate queste dimissioni da un inconfondibile fulmine sulla basilica di S. Pietro, sfido chiunque ne sia edotto a gridare al caso fortuito; si tratta infatti di una combinazione rispondente in modo inconfutabile alle parole con le quali il Cristo medesimo aveva preannunciato il suo ritorno nell´ultima delle 9 LETTERE, circa nel 2007:
«Quando i ministri del culto cristiano accetteranno
senza riserve che IO, il CRISTO, sono davvero
ritornato a parlare alle genti di tutto il mondo
‘come un lampo che colpisce da Est a Ovest’,
e saranno pronti ad insegnare dai pulpiti il mio vero messaggio
…»
Vero è che Egli intende riferirsi d´ufficio all´efficenza della rete Internet; ed il network si sa, agisce fulmineo da un estremo all´altro della terra; ma …
Chi altri mai avrebbe potuto dettarla con sicurezza altrettanto precisa, da vederla poi evidenziata dai due mirabili fulmini, a Roma [«da Est» 12/02/2013] in quella storica ed emblematica circostanza ed entro meno di un anno a Rio de Janeiro [«a Ovest» 14/01/2014] sulla sua effigie, sottolineando l´annuncio come se li racchiudesse in un unico evento?
Che se anche non li avesse voluti espressamente, ma fossero stati solo un effetto del campo energetico scaturito dal Suo intendimento, il linguaggio che hanno parlato non lascia spazio a mezzi termini.
Comunque sia, il secondo fulmine, che toccherà infatti la punta del dito medio della Statua di Cristo sulla cima del monte Corcovado, da cui è storicamente intitolato a proteggere la città, per il suo evidente valore rappresentativo di risonanza mondiale e combinato al precedente, lascerà increduli solo gli sciocchi.
E neppure è scontato che abbiano potuto essere ripresi in tale guisa da diffonderne le immagini indiscusse nel mondo; un mondo che dal canto suo è ancora più bravo a far finta di non sentire.
E così si preferisce adorare dei santini stampati alla svelta e distribuiti in chiesa [in cambio di un doveroso obolo] che accettare il rinnovato e potente afflato del vero Maestro e Salvatore.
È assai rilevante rispetto alle Scritture, che la suddetta decisione di un Papa – che si conta nella storia sulle dita di una mano – si manifesti al passo con il ritorno di Cristo, ovverosia alla sua seconda comparsa ufficiale sulla scena terrena, fatto già attestato dalle varie traduzioni delle Sue 9 LETTERE e che nessuno oserà smentire d´autorità; giacché di autorità è meglio non parlare! tutt´al più si potrà girare lo sguardo altrove… ed è quello che sta accadendo.
Ma c´è dell´altro non meno sorprendente, anzi, quella che se ne può definire l´inconfutabile matrice storica!!
Ben pochi sanno, fuori degli ambienti ‘interessati’ o tranne curiosità turistica, che proprio il nostro inventore Guglielmo Marconi avrebbe dovuto attivare l´illuminazione della statua del Redentore a Rio De Janeiro alla sua inaugurazione, pilotando i dispositivi con impulsi via radio, lanciati – guardacaso – proprio dal… Vaticano!
I riferimenti ai sacri versetti di Matteo 24-27 a tale annuncio di Gesù, si ripropongono in modo quasi ‘caleidoscopico’ nelle molteplici alterne (24 diverse!) traduzioni che ne sono state tratte, tutte egualmente impossibilitate ad una resa corretta degli originali, stante la palese improbabilità di un´interpretazione realistica del contesto futuro.
Non mi dilungo in dettagli – poiché ho curato questo paragrafo come postumo, ed è già ben documentato in un ‘moment’ presso @RitornaCristo, che ne riproduce la targa storica ed il comunicato al mondo dal Papa Giovanni Paolo II, visibili qua:
https://twitter.com/i/moments/801087382988722176.
Ritorno affermatosi dagli anni successivi al 1998, che lo si voglia accettare o ciecamente rifiutare; ancorché in una forma non corporea, ma con messaggi inconfutabili.
E non perché, incarnato – stante l´umana prospettiva – avrebbe nuovamente rischiato la crocifissione senza troppo approfondire; (tutti coloro ai quali ho rivolto codesto quesito mi hanno confermato la stessa risposta, senza esitare ! e tu?) ma perché la civiltà avanza e con essa le manifestazioni e le possibilità di comunicare nel modo più vasto ed efficace.
Egli non parla del solo presente, ma dei prossimi due millenni; il Web raggiungerà capillarmente le folle e Gli serve a farsi ascoltare da tutti, più e meglio di 2000 anni prima, quando si spostava a piedi di villaggio in villaggio. O tu dubiti che Cristo possa servirsi della rete mondiale? ma come meglio avrebbe potuto mantenerla la sua promessa?
Sono convinto che quei due segni inequivocabili abbiano rimarcato il Suo monito, e non occorra affatto legger fra le righe: a partire, ripeto, dalla punta più alta di tutto il Vaticano, proprio il gorno in cui il 111º dei papi si è ritirato: cosa pretendere di più?
Poiché di 3 eventi si tratta: la Lettera IX e i 2 improbabili fulmini, Vi chiedo di sottrarvi per un attimo alla banalità insostenibile dell´idea di “casualità”
Diciamo che per non lasciare nulla al caso, stimolerò i fedeli del caos con dedicati spunti di riflessione [: clic]
qualcuno avrebbe inteso ideare con evidenza profetica un evento assolutamente inusuale nella sua correlazione geografica, come un fulmine che colpisce da Est a Ovest, destinato ad assumere un senso specifico proprio nel suo prodursi, a dispetto delle premonizioni tradizionali, a breve termine dall´avviso.
Il 50% delle possibili paia di fulmini, si dirà, potrebbe rispondere all´espressione ‘da Est a Ovest’ nella geometria terrestre.
Sempre che si possano associare con una qualsivoglia formula!
L´enunciato che li precede, nel caso in esame assume nei suoi due tempi un senso ben preciso, unico direi, non solo perché si traduce in un´immagine d´ensemble che a posteriori si distingue da un qualsiasi fenomeno meteorologico sporadico – con effetti che potremmo definire più che speciali, surreali – ma perché è qualcosa atto ad identificare una netta, specifica e voluta rispondenza e continuità, tra detti punti di riferimento geografici (e nell´ordine predetto), con delle postazioni storiche e simboliche insostituibili, le uniche su tutto il pianeta rappresentanti siffatta priorità di specie; tali quindi da non lasciar adito a dubbi sulla liaison che li accomuna nell´arco di un singolo anno; ed implicitamente su un´irripetibilità di cui nessuno può dubitare.
Ciò premesso, vi sono alcuni interrogativi di natura tecnica, che chi rimane dubbioso dovrebbe porsi; e va notato che sono consequenziali l´un l´altro; cioè a dire la probabilità si assottiglia in progressione geometrica.
- quante probabilità vi sono che il papa si dimetta?
- se lo fa, e non è un caso, quante probabilità vi sono che quel giorno un fulmine si scarichi sulla cupola di S.Pietro?
- quante probabilità vi sono che venga ripreso e documentato in quel modo nitido? un singolo fulmine? certo, basta una videocamera, ma funzionante in eterno?
- … ( dichiara ora il tuo totale ;)
- quante probabilità vi sono che - al seguito di tutto questo - un secondo fulmine con pari se non maggiore evidenza colpisca all´Ovest planetario rispetto al primo, e che punti esattamente alla statua del Cristo, andando a scalfirgli un'unghia dopo avergli danzato intorno, giusto per non lasciar adito a dubbi sull´intenzionalità, ma senza danneggiare l´intera statua?
- e quante possibilità vi sono che chiunque – non essendo il Cristo – potesse ideare senza alcuna base uno scenario tanto espressivo quanto improbabile, ma dandolo per certo e sottolineandolo in una sola frase come un evento talmente indicativo da assumere valenza globale, per poi vederlo attuarsi a tutti gli effetti sotto gli occhi del mondo intero?
dal canto tuo, riesci ad immaginare uno o più scenari che rendessero l´idea trasmessa in quell´ultima Lettera in modo più pertinente ed egualmente sintetico?
| “Beh”, si potrebbe concludere, “molto meno che pochissime, ma ciò non esclude che potesse accadere”.
E sia pure; ma tutto questo, quale delle due tesi avallerebbe con maggior forza e credibilità?
Ora, gradita o meno che sia, si è avviata l´ultima fase: quella – profetizza Malachia – delle tribolazioni, superate le quali la città dei 7 colli verrà distrutta ed il tremendo Giudizio avrà seguito:
In prosecutione extrema S.R.E. sedebit.
Petrus Romanus, qui
pascet oves in multis tribulationibus:
quibus transactis civitas septicollis diruetur,
et Iudex tremendus iudicabit populum suum. Finis.
Cita “profezie3m”:
"
Tale strapotere durerà soltanto tre anni e sei mesi, perché lo sperderà nel secondo avvento glorioso dal cielo il Figlio Unigenito di Dio, il nostro Signore e Salvatore, il vero Cristo che
col soffio della sua bocca sopprimerà l’antiCristo ricacciandolo nel fuoco della
geenna
Tre e ¼; è il numero di spire in cui è avvolto il serpente dell´energia vitale alla base della spina dorsale; gli esoteristi dovrebbero notarlo.
Resta però aperto almeno un quesito, connesso a questa fase, ben definita da Malachia, ma senza un´attribuzione certa di tempo e circostanze connesse alla Rivelazione, che riferisce di due bestie, che compaiono in tempi diversi, ed estende la dicitura dei tre anni e mezzo a svariati passi, uno più ermetico dell´altro.
| Apocalisse, cap. 13
| [1] | Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci Diademi e sulle teste nomi blasfemi.
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[5] | E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi
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[7] | Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione.
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[11] | Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone.
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Anche a prescindere dai connotati storico-politici [7.], è la prima che ha un mandato di 42 mesi; ma è la 2º; quella che:
| [12] | … esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, …
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[16] | Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi apporre un marchio sulla mano destra o sulla fronte.
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Seguendo Malachia, appare certo che la distruzione della città dai 7 colli ed il manifestarsi del Giudizio finale comporterà il termine dell´ultimo pontificato: vi è motivo per cui questo debba durare più dei 42 mesi predetti? e in tal caso, a cosa dovrà essere attribuita detta – e ribadita – durata simbolica?
Rileggendo l´Apocalisse di Giovanni non si direbbe che i 22 capitoli celino o sviluppino una sequenza temporale; forse questo è uno dei fattori di cui tener conto per un nuovo approccio.
In primis, è lecito chiedersi se sia stata trascritta correttamente e giunta fino a noi senza subire alterazioni; non scommetterei sulla seconda supposizione.
Alcune espressioni del testo contraddicono in modo patente gli enunciati di Cristo nelle LETTERE e, come tali, potrebbero essere state oggetto di rimaneggiamenti al pari dei Vangeli etc., secondo l´ottica tradizionale già affermata ed impenitente.
In parte, ciò spiegherebbe la necessità di affidare un successivo e più trasparente messaggio a S. Malachia, benché a sua volta non indenne da interferenze. Il suo traguardo più significativo infatti è l´Apocalisse, riferita alla fine del papato e alla tremenda resa di conti plurimillenari.
Di fatto, gli argomenti di maggior realismo di cui disponiamo sono quelli oggetto della presente trattazione, traendo riferimento e riscontro nella più stringente attualità (RFID, benché del tutto ignorata da molte persone). Peraltro, essi anticipano fatti tecnici ben precisi, più che mai apprezzabili alla luce di tecnologia e finanza, laddove per la loro inapplicabilità nei tempi andati, non sarebbero stati oggetto di adattamenti, come quelli destinati a questioni dottrinarie.
Per contro, eventi simbolici ivi descritti risultano piuttosto intraducibili in fatti, e comunque impraticabili le attribuzioni a dei tempi: ad occhi storici, anche solo ad un prima e un dopo; né si coglie motivo per cui l´altissima Fonte avrebbe voluto prodursi in messaggi di tale enigmaticità (cosa questa che poteva far gioco a Nostradamus, ma solo in conseguenza di un estremo travaglio personale nella sua permanenza in terra).
Di certo non per darne esclusiva ai ministri del culto, giacché ne sanno meno che mai, ed anzi si adoperano per ricondurre tutto il possibile alla propria te[rmin]ologia priva di contenuto. Più di un versetto si rivolge anzi ‘a chi ha la capacità di intendere’…
Tenuto conto di ciò, del resto, non avrebbe molto senso preoccuparsi di calcolare i giorni che separano il genere umano da una tale scadenza; conoscere i tempi con esattezza non potrebbe sostituire alcun impegno interiore, per assolvere il quale un anno può valere quanto un minuto o viceversa. L´avvertimento pervenuto e reiterato dovrebbe bastare a far scattare senza indugio le molle più cariche, per prepararsi utilizzando al massimo qualunque intervallo temporale (la cui percezione cambia di giorno in giorno, e non è uguale per tutti). Le molle arrugginite dovranno attendere un´altra scadenza.
Forse sarà dato di decifrare altre parti [affidabili] di tale rebus, prima che sia la storia a risponderci. (continuerò da questo punto, la cui riflessione è postuma; intervenuta allorché l´intero articolo era già pubblicato …);
ma intanto procediamo prendendo atto dei dati certi.
Il “secondo avvento glorioso dal cielo” è una descrizione facile da interpretare, pur nel vacuo rifiutare la realtà della reincarnazione. “il vero Cristo” esprime fin troppo bene senso e contenuto delle 9 LETTERE.
Quanto al “soffio della sua bocca”, può ben designare una forte, decisiva presenza verbale (leggi medianica o spirituale patente) in luogo di una persona in carne ed ossa, (come tale assai più limitata); presenza a lungo argomentata in mancanza di cognizioni reali sugli altri livelli di esistenza, ma non più possibile fisicamente, come chiarificato all´inizio del commentario e delle LETTERE stesse. Ciò nonostante, al Suo auspicabile avvento si preferisce non dare credito. I fulmini non bastano…
Eppure, come ho detto, per ciascuno di noi è solo questione di voler ascoltare oppure no. Il “Giudizio” è più che mai all´opera e nessuno dovrà rispondere di ciò che decidono gli altri, ma dovrà farlo per il proprio io; e sia chiaro che questo è un fatto scientifico energetico-vibrazionale, più preciso ed ineluttabile di un estratto conto di banca.
E non si illudano i ‘peccatori’: la Chiesa non ha facoltà di condannare, né tantomeno di concedere indulgenza ad alcun genere di colpa, con o senza pentimento, (che poi non è in grado di valutare).
“Ego te absolvo a peccatis tuis” è solo una frase fatta, basata appunto sull'Ego, che ti vende fin da bambino un´ideazione cattolica di peccato – che non esiste, Cristo non fa che ripeterlo – per poi farti credere di poterlo assolvere.
Il pentimento in quanto tale sì, può fare molto ma in verità; non certo grazie all´intercedere discrezionale di sacerdoti, ma fin dove equivale all´aver preso coscienza del proprio errore; laddove il venir assolto lascerebbe assopita la stessa coscienza.
Poiché questa è la finalità della Creazione: Prendere Coscienza; la fisica quantistica lo sta finalmente indicando. Ciò non può verificarsi che per gradi e secondo le leggi della Creazione stessa.
Tutto quello che è stato seminato nel campo dell´energia vitale germoglierà immancabilmente, ogni innesto diverrà innesco; e così pure, ciò che è stato soffocato o distrutto risorgerà per la forza del credito da esigere; non fosse altro nel suo riguardare l´esperienza subìta da terze parti.
La sola forma di perdono plausibile – nonché fortemente auspicabile – è quella da parte di chi ha subito un torto, in quanto rinuncia con un atto di amore ad esigere un tributo; il che non impedirà al processo evolutivo di compiere il suo corso, ed al responsabile di riscattarsi, ma potrebbe mutarne le modalità con beneficio per entrambi.
Gesù di Nazareth non morì sulla croce per affrancare gli esseri umani dai loro peccati. La Chiesa vuol farvi credere che sia così, ma che senso avrebbe ?
L´immensità con la quale ha superato se stesso e tutti i confini, è divampata nel perdonare e continuare consapevolmente ad amarli fino all´estremo, liberando una luce che ha illuminato fino ai più tenebrosi recessi del creato.
Questo è il massimo insegnamento che ci ha trasmesso.
Come le scelte e le azioni di ogni giorno influiranno sui giorni a seguire – anche se non sempre le ricorderemo, o ne saremo consapevoli – parallelamente la semina di tutta una vita porterà seco le sue potenzialità, per manifestarle nelle incarnazioni a venire. Ciò che dai, riceverai; nel bene e nell´errore; poiché per quanto ovvio, tutto l´esistente si regge sull´equilibrio che richiama se stesso in modo intelligente.
Ne deriva che questa decantazione si ripeterà in modo ricorsivo, fino a quando non verranno più reiterati gli stessi errori, che ci hanno ristretti allo stato vibratorio attuale.
L´Amore del Creatore – se proprio vogliamo citarlo – consiste nell´averci consesso da sempre e per sempre questa possibilità, non nel perdonare i nostri ‘peccati’ uno per uno, il che evidentemente non avrebbe alcun senso.
Come vedi, fatti e concetti possono rivelarsi sovente più terribili di quelli complessi, forse anche perché sono più difficili da inquadrare e [far] comprendere nella loro reale natura; tanto più in quei casi in cui si scontrano con interessi (leggi: speculazioni) di portata globale e secolare, con buona pace di tutti i fedeli. Quelle che sto citando sono regole, leggi evolutive, equazioni non invenzioni; basta liberarsi la mente dai preconcetti per coglierle ed apprezzarne la naturale veridicità, che non si ammanta, né si regge su dei dogmi.
Un altro punto fondamentale da chiarire, frutto di enormi teorizzazioni volte a condizionare le menti incolte ed ancora più quelle colte, ma basato su presupposti inconsistenti, o talmente assurdi da essere presi per veri proprio perché scavalcano i confini di ogni senso comune, è quello che parla della cosiddetta fine del mondo.
Che tale fine possa rivelarsi accompagnata o simultanea ad eventi drammatici, dato che il potere devastante che l´essere umano esercita più o meno consapevolmente a danno del suo pianeta, e pure cataclismatici non dovrebbe sorprendere, trattandosi di una sorta di nemesi di un debito accumulatosi per tutta la 4º; civilizzazione (cioè l´attuale).
Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario, anche se stuoli di scienziati non ne avessero già lanciato forti moniti (mnimizzati, per non intaccare gli utili delle multinazionali),
Tuttavia non vi è accenno nella profezia al mondo in quanto tale; un´identità, forse introdotta dalla fantasia popolare, del resto difficilmente definibile e tantomeno rapportabile al solo pianeta Terra. Le stelle si vedevano pure nello scorso millennio e nulla di drastico ed epocale avevano a spartire con le sorti di un singolo pianeta, anche se Tutto è Uno. D´altro canto, l´assurdità di tale riecheggiata minaccia non fa che rendere tutto meno credibile alle menti razionaliste, senza più discernimento dei vari contenuti.
Di certo, a mio avviso, sarebbe appropriato parlare della “fine di un mondo” anziché della “fine del mondo”; e questo se lo augurano tutte le persone di cuore, anche se pagarne il prezzo spaventa.
Lo stesso vale per “la fine dei tempi”, di cui nessuno sa o comprende alcunché. Motti ed expertise come il solito e soprattutto in occasioni similari si sprecano, ma solo per aumentare la confusione; poiché la conoscenza sta a zero, molti improvvisano i loro pareri ad hoc, e non di rado alterano le fonti, pur di tirar acqua al proprio mulino.
Il che si applica vieppiù in materia di teologia, con tutti i suoi artefatti e le dottrine che ne conseguono, intellettualmente e pateticamente rimaneggiate, con la convinzione cattedratica di chi deve mantenere vivo a qualunque costo un sacerdozio fittizio, che ha quale unico caposaldo Colui che da preti è stato mandato sulla croce, e che delle chiese hanno sempre continuato a strumentalizzare, ripetendo e reinterpretando frasi fatte, ma senza mai imitarlo né conoscerlo (e che qui ed ora rinnegano in silenzio).
Questo è successo dal tempo degli apostoli al Gesù di Nazareth, e insiste verso Chi nella veste di Cristo è ritornato a spiegarcelo.
A chiare LETTERE!
Minore è la conoscenza, maggiore il vezzo di rendere tutto così complicato che solo gli addetti possano appropriarsene, per decifrarlo con il massimo sussiego, ed arricchirlo ad ogni occasione di sfarzose sfaccettature interpretative e dottrinarie.
Popolazioni aborigene percepiscono IDDIO meglio di qualsiasi prete che ne argomenti in TV.
Il fatto è, e sempre sarà, che qualunque gerarchia istituita sul fronte umano, scompare come nebbia al sole al cospetto del Creatore, o di una vera coscienza di ESSO; che non può essere monopolizzata condannando gli iniziati a bruciare su una pira ardente.
Chi giudicasse queste come parole dure – o a piacer suo insensate – farà meglio ad interrogarsi a fondo sul perché di qualcosa di tanto drastico e drammatico come una “Fine dei Tempi”, per come è stata fin qua preavvisata, tale da investire la ‘meretrice’ e con lei quasi tutto il pianeta. Se trova risposta, si renderà conto che i miei sono motti ‘all´acqua di rose’, che cercano di inquadrare cosa abbia potuto mettere in cantiere per venti secoli un finale apocalittico. Cosa ha mai fatto la Chiesa per essere considerata ‘santa’? se avesse praticato il vero insegnamento di Gesù, sarebbe il ‘mondo’ giunto al punto di estremo degrado fatiscente in cui si trova oggi?
In realtà, ci si può solo augurare che questo clima abbia fine; anche se di ciò che seguirà, il Cristo ha avvertito:
Il Giudizio quindi, per quanto temibile, non sarà necessariamente connesso ad altra fine che non sia una transizione, sebbene verosimilmente accompagnata da cataclismi in ordine ad un passaggio epocale astrofisico; e sarà un giudizio connaturato ai campi di energia mentale e spirituale che la dotta ignoranza terrena si ostina, nel migliore dei casi, a generare alla cieca.
Senza Amore e con il sottofondo dell´egoismo costante, si semina solo danno… e se ne vedrà il raccolto, anche se la nostra scienza non è ancora in grado di spiegarlo!
Va considerato che la Natura sopporta fino a lasciarsi dimenticare, anche oltraggiare tacitamente; ma quando è l´ora della sveglia si ricompone con i suoi mezzi assoluti di distruzione e rinascita; come nel ciclo vitale di ogni individuo, ma in modo decisamente più spettacolare.
A livello individuale lo fa per gradi, lasciando libero corso a malattie ed alle molteplici disgrazie che ci tiriamo addosso con le nostre mani; ma nel contempo si accumulano gli estremi per una resa di conti sistematica, planetaria, anche se si tratta di cicli di tale ampiezza ed effetto, da non lasciare tracce nella memoria storica; a mala pena in quella della ricerca geofisica ed archeologica.
Per chi è intenzionato a riscattarsi, nelle sue 9 LETTERE Cristo annuncia [due] nuovi e benèfici millenni di rinnovamento a cui aspirare, “… to enable humanity to construct a NEW CONSCIOUSNESS during the next two thousand years.”
non il collasso definitivo e totale; ma meritarli non sarà semplice, né illusorio come recarsi ogni tanto a votare.
Né si tratta di resurrezione della carne con vita eterna: mai sentito un paradosso più stupido! davvero ambireste perdurare in eterno con i vostri limiti individuali attuali? e che ognuno stazionerebbe al suo livello di sviluppo, indipendentemente da quello degli altri? se è così, meditate che come potreste essere discendenti dalle scimmie, potreste non essere affatto gli esseri più emancipati sul pianeta.
L´evoluzione dal canto suo prevede cicli di necessarie rinascite; lo sta facendo, incessantemente; necessitano le stagioni, non può essere sempre solo estate; perché possiate raccogliere, occorre seminare…
Nemmeno il corpo astrale è eterno (quello con cui si viaggia nei sogni e in dimensioni fuori dal corpo), benché persista a lungo dopo l´abbandono del corpo materiale; solo la tua individualtà spirituale lo è.
La carne non è che merce deperibile, un veicolo di transito; per quanto possa essere mantenuta in vita e sperimentata in certi casi anche per secoli, serve solo ad evolvere, cioè a risanare i propri (talvolta gli altrui) errori e perfezionarsi; ma va da sé che chiunque confonda le due cose può fidarsi di qualsiasi promessa…
Che il cattolicesimo neghi la reincarnazione – come se questo cambiasse la realtà – e garantisca una resurrezione nella carne come premio per i buoni, e l´inferno eterno per i cattivi è una fiction fortemente suggestiva, poiché fa presa sulla coscienza spirituale a prescindere dal grado di avanzamento, ma che dovrebbe illuminare qualsiasi persona dotata di buon senso; specialmente coloro, e non sono pochi, che si trovano sul crinale: quale sarà il giudizio finale su di loro? inferno o paradiso all´infinito… per aver rubato un po' più o appena un po' meno in un supermercato?
Bene, veniamo al nocciolo del problema, che ci riguarda sempre più da presso.
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L´Apocalisse di Giovanni
Dell´Apocalisse più o meno tutti coloro che hanno raggiunto questa pagina sono di certo al corrente.
Non occorre commentarla per esteso; solo riprodurne parti e versetti, reperibili e raffrontabili con estrema facilità, per documentare l´aspetto principale, più imminente, pressante e pericoloso che sovrasta gli uomini del mondo, poiché si avvicina il momento di scegliere, senza vie di mezzo, e quello di difendersi; e per difendersi bisogna sapere da cosa e da chi.
A quanto pare, chi scrive è chiamato per aiutare a capirlo in modo caustico, e lo ha fatto in una sola immagine composita e veicolata per prima via Twitter.
Dunque, in sé non sarebbe un discorso lungo e complicato, come potresti temere.
Nondimeno, questo nutrito articolo che ha solo funzione integrativa e di supporto non è un semplice post usa e getta, ma è destinato a far riflettere con attenzione nel tempo [che ci rimane], benché le potenziali obiezioni siano a zero.
È al passo con l´innata mia esigenza di rettificare alcune tra le più diffuse castronerie, dalla fine del mondo all´impiego deformante di lemmi o concetti che, riecheggiati, non fanno che alimentare la nebbia; ma come vedremo, a far in luce su ciò che suona falso, di pagine se ne riempiono.
Nel redigere questa introduzione per documentare i primi presupposti, scoprirò che il tema non è affatto privo di precedenti in fatto di numeri! Sei secoli fa una prima verità (per così dire) è stata prefigurata, nel modo che riporto e, tutto sommato, è la sola meritevole di attenzione.
Tuttavia è interessante osservare che, nonostante la diffusione ed il dibattito più o meno acceso e secolare imperniato sui versetti dela Rivelazione di Giovanni, la cui origine nessuno pone in dubbio, ed il ripetersi e riproporsi di argomenti di estrema criticità per il futuro dell´uomo; e nonostante l´evidenza sempre maggiore dell´appropinquarsi di esperienze evolutive dai tratti paurosi, nessuno di tali postulati ha raggiunto l´evidenza con una certa stabilità di opinioni. Cioé a dire che nulla è mutato nella visione quotidiana, come pure nelle peggiori abitudini dell´homo sapiens. Di conseguenza non sorprende che lo attendano le prove maggiori, quelle in grado di lasciare il segno !
Mi rifarò, per semplicità e in omaggio alle ricerche condotte da altri, ad alcuni brani di siti che hanno preceduto questo momento decisivo.
Quello che proporrò in rapida traduzione, introduce in modo piano l´idea d´insieme, e proprio per questo distribuito e riprodotto in modo cauto, quasi silente.
È tutto ciò che si è potuto dedurre, per provare a mala pena e in modo indefinito, ancorché valevole, quanto affermano le Scritture. In buona sostanza, quasi nessuna prova definitiva è stata possibile prima del maturare dei tempi.
Queste informazioni hanno fatto il giro del mondo sin dalla Riforma protestante iniziata nel 1517. In realtà, probabilmente era già stato distribuito da molto prima.
Questo particolare libretto fu ottenuto dalla Whiteout Press nel 1993. Fu stampato e distribuito anonimamente con una piccola sezione per attivisti e credenti locali, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa…
La credenza che il Papa della Chiesa cattolica sia l'antiCristo è vecchia quanto la stessa Bibbia.
Teologicamente, è tutt´ora la convinzione di milioni di protestanti di tutto il mondo. Per la sua importanza storica, eccovi l'opuscolo effettivo da parte di coloro che credono che il Papa sia davvero l'antiCristo. |
“
Nel libro dell'Apocalisse, la formulazione di alcune scritture può confondere. Talvolta Giovanni pare ritrarre la Bestia come un singolo individuo, altre volte come un gigante mondiale corrotto e maligno, sistema economico, politico, sociale e religioso – il Nuovo Ordine Mondiale, altrimenti noto nei tempi antichi come 'La Grande Babilonia'.
Poiché la Chiesa cattolica è la religione più diffusa sulla Terra, è forse contraddittorio che sia in qualche modo legata a questo Nuovo Ordine Mondiale, o 'The Great Babylon'? Nell´Apocalisse 17:07 si dice che una donna, la meretrice o puttana, sarà trascinata alla Bestia.
È convinzione di molti che questa ‘meretrice o puttana’ sia un appellativo emblematico della Chiesa cattolica. Pertanto, affinché la profezia sia soddisfatta, la Chiesa cattolica si impegnerà per una posizione di vertice in questa trama e verrà usata per aiutare a guidare la gente sotto il dominio del Nuovo Ordine Mondiale e alla loro accettazione del 'marchio della bestia' satanico.
In Apocalisse 13:18, si legge riguardo a quel misterioso numero 666:
«Qua sta la sapienza.
Chi possiede intendimento
calcoli il numero della Bestia,
perché è il numero di un uomo, e
il numero è seicentosessantasei.»
Si noti l´affermazione che il numero 666 non è il 'marchio' effettivo di detto sistema mondiale bestiale. al contrario, esso è il 'numero di un uomo' in carne ed ossa! Chi è quest'uomo e come possiamo scoprirlo? Nel tredicesimo capitolo dell'Apocalisse nonché al settimo capitolo di Daniele, quest'uomo doveva venire dal piccolo corno (simbolico della religione) e sarebbe stato la voce primaria ed il potere che da essa deriva.
Se la Chiesa cattolica, la più diffusa religione nel mondo, è partecipe consenziente alla creazione del Nuovo Ordine Mondiale, ne deriva che sia il Papa, ovvero il capo della Chiesa, ad adempiere a questa profezia riguardo a chi è l'uomo. Ma questo lascia aperto l´interrogativo di come associarlo al numero 666.
L'indizio è in Apocalisse 13:17.
Esso afferma che il numero deriva dal suo nome. Dopo qualche ricerca, troviamo che questo è stato sottolineato fin dal lontano 1612 in un libro intitolato 'Anticristo Romano' di Andreas Helwig. Egli spiega che il titolo del Papa, VICARIUS FILII DEI appare sulla tiara o la mitra papale e significa letteralmente 'Dio stesso incarnato' (in realtà starebbe a significare ‘Vicario del Figlio di Dio’ ndt ).
A differenza degli Ebrei e Greci, i Romani non usavano tutte le lettere del loro alfabeto come numeri.
Erano usate solo sette lettere: M=1000, D=500, C=100, L=50, X=10, V[/U]=5 ed I=1.
Se le applichiamo al titolo del Papa - Vicarius Filii Dei - scopriamo il risultato seguente:
V = 5 I = 1 C = 100 A = 0 R = 0 I = 1 U = 5 S = 0
|
F = 0 I = 1 L = 50 I = 1 I = 1
|
D = 500 E = 0 I = 1
| Tot.112 | Tot:53 | Tot:501
| i valori numerici di ogni lettera sommati × ogni parola: | 112 +53 +501
= 666
|
---|
'il Numero della Bestia' è ‘Il numero d´uomo’ – il Papa !
”
Disclaimer:
Questo opuscolo è riprodotto solo per il suo valore storico.
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Analisi introduttiva ineccepibile, benché la Scrittura non affermi che “il numero deriva dal suo nome”, ma tutt´al più che dal nome lo si può dedurre. Semmai vale il contrario, cioè il nome è costruito su un´unica base numerica preesistente e non locale; - numerum nominis eiussignifica che il nome ha un numero che lo caratterizza, ovvero “il numero del suo nome” - ma poco importa: si tratta di una suggestione confusionale comprensibile, giacché induce a far sortire quel numero – reso suggestivo dai secoli e dagli incensi – da un nome già noto (che investe il processo inverso), senza minimamente sospettarne le radici sostanziali, che andremo a scoprire.
Una scritta in latino, scandita con le regole di quell´alfabeto; senonché allo stadio storico attuale, ovverosia l´unico prescritto, il linguaggio che conta è ben diverso, e lo vedremo senza lasciare dubbi.
Sarà comunque motivo di ammirato stupore, considerare come ogni epoca abbia teso ad avere un proprio riscontro imperativo e coerente a quanto annunciato in Apocalisse.
Che fosse la Chiesa stessa ad incarnare l´antiCristo, considerata la sua condotta nei secoli, non era certo difficile da inquadrare!
Un ministero globale istituito per imprigionare le coscienze e paralizzare sotto il proprio dominio il vero sviluppo spirituale delle razze umane.
Dal momento in cui lo ha fatto crocifiggere, a quando ne ha strumentalizzato la tortura e la morte inflittagli onde poter governare le masse, adducéndo in aggiunta il suo effetto di redenzione dai peccati di una umanità che poi [a cuor vieppiù leggero, si può arguire] avrebbe continuato a darsi da fare sulla terra in modi sempre peggiori ;
Sabato 26 Settembre 2020, durante l'omelia della Messa con la Gendarmeria il papa si è permesso con subdola ambiguità di benevolmente ricondurre la figura di Gesù al rango di chi frequentava "sempre i peccatori, i malfattori pure, … ma non ha mai detto una bugia". E per non lasciar nulla al caso: "A volte qualcuno può scivolare un po', ma nella vita chi non scivola?".
Occorre forse leggere tra le righe di un tale sproloquio?
Un´arroganza sorretta unicamente dal beneplacito di milioni di sedicenti ‘cristiani’, ardenti del poterlo chiamare ‘santo padre’. Non è la prima che ha sfornato, anche se dai motori di ricerca compaiono piuttosto citazioni della sua saggezza!
"Gesù fa un po' lo SCEMO",
"Gesù ha mancato la MORALE",
"Obbedire a tutti i comandamenti ci paralizza",
"DIO è stato INGIUSTO, ha mandato Suo Figlio in croce",
"la Madonna era umana!
E forse aveva la voglia di dire: 'BUGIE'! Sono stata INGANNATA!,
"Anche dentro la santissima Trinità stanno tutti litigando a porte chiuse, mentre fuori l'immagine è di unità";
" Gesù si è fatto DIAVOLO".
"Il Paraclito fa tutte le differenze nelle Chiese, e sembra che sia un apostolo di Babele. "
sono alcune pronunciazioni sue…
Dal momento in cui la C OSCIENZA DI C RISTO È [al]l´inizio e cardine della Creazione,
chi esordisce con: «Vengo dalla fine del mondo»
non può [pro]porsi che come antiCristo
chiudi
il che rende quantomeno improbabile che Iddio Padre avesse inteso sacrificare per questo – ed una tantum – il suo unico Figliuolo.
Non trovi anche tu, che leggi e pensi?
Eppure continua a resistere , forte nei secoli di concilî a sostegno ,
di un´impalcatura di coloriti neologismi teologici privi di fondamento; così pressanti le necessità dei dogmi, da trascinar lo Spirito nell´ignorante materia cerebrale, anziché il contrario, come se l´intellettualismo più cieco potesse assumerne il controllo, mentre in realtà se ne allontana, ma non senza aver accecato gli altri (non è certo così che Gesù di Nazareth educava i suoi seguaci – ma ecco a noi la natura epiteliale della Bestia).
Tanto che persino nell´intima ricerca individuale dell´Essere Supremo presso qualche santa individualità, ahimé per il tramite e filtro deformante di falsi dettati, ha finito con il risultarne distorta la lucida presa di coscienza del vero e della storia, come purtroppo si sta perpetuando (altri invece, per averci visto chiaro, sono stati bruciati vivi dall'inquisizione).
Basterà legere con attenzione e discernimento le LETTERE che CRISTO è ritornato a dettare di proposito, per meglio acquisire il valore ed il peso di queste affermazioni.
In ogni caso, per più o meno apprezzabile che sia la soluzione tratteggiata a quel versetto cardine [13:18], manca ancora la chiave di volta, l´ultima tessera di un mosaico composto da millenni nella Rivelazione e rievocato da moltiplicate fatiche, ispirazioni ed innumerevoli triboli; ma che attiene solo all´ultimo atto dell´opera, giunta oggi a conclusione; e sarò io a darla, chiudendo a mia volta sulla scena un cerchio tracciato tanto tempo fa.
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